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[vc_row gradient_colors=”%5B%7B%7D%5D” css=”.vc_custom_1485972193040{padding-bottom: 20px !important;}”][vc_column][kswr_dropcaps drpcp_letter_fstyle=”font-family:Inherit;font-weight:500;” drpcp_content_fstyle=”font-family:Inherit;font-weight:inherit;” drpcp_content_color=”#666666″ drpcp_letter_color=”{“type“:“color“,“color1“:“#ecba00“,“color2“:“#cc5dff“,“direction“:“to bottom right“}” drpcp_letter_bgsize=”68″ drpcp_letter_br_radius=”0″ drpcp_letter_bgcolor=”{“type“:“color“,“color1“:“#ffffff“,“color2“:“#fff“,“direction“:“to left“}” drpcp_letter=”I” drpcp_letter_font_def=”0″ drpcp_content=”CRUSCOTTI DIGITALI sono il presente e futuro dell’AUTO CONNESSA e intelligente: i SISTEMI DI INFOTAINMENT dovrebbero RIDURRE L’USO DELLO SMARTPHONE ma sono anche FONTE DI DISTRAZIONE ALLA GUIDA, confermato anche da un giornalista esperto di tecnologia come Gianni Rusconi.
Si può VIDEOGIOCARE sui display della consolle centrale anche quando la VETTURA È IN MOVIMENTO? La domanda è solo in apparenza banale e apre una riflessione profonda sull’EVOLUZIONE sempre più spinta (in chiave digitale) DEI CRUSCOTTI.” drpcp_content_font_def=”0″ drpcp_content_fsize=”font-size:16px;line-height:1.777;” drpcp_letter_style_def=”0″ drpcp_letter_margins=”margin-top:5px;margin-bottom:0px;margin-left:6px;margin-right:13px;” drpcp_letter_br_advanced=”0″ drpcp_letter_br_normal=”{“borderwidth“:“2px“,“bordercolor1“:“#ecba00“,“borderstyle“:“solid“,“bordergradientdirection“:“none“,“bordercolor2“:“#cc5dff“}” drpcp_letter_fsize=”font-size:27px;”][vc_column_text css=”.vc_custom_1652633280445{margin-bottom: 0px !important;padding-top: 10px !important;}”]Proviamo a rispondere partendo da un caso reale. Tesla ha reso disponibile la scorsa estate una funzione (Touch Arcade) che permette, solo ai passeggeri, di dilettarsi ad auto in marcia con l’ultimo titolo sparatutto o con i campioni di Fifa 22.

Uno sfizio in violazione delle leggi sulla sicurezza alla guida? Sì, ma è anche vero che molte norme locali (tanto negli Stati Uniti, quanto nella maggior parte dei Paesi europei) spesso non menzionano esplicitamente il divieto di videogiocare dentro l’abitacolo.

L’idea di Elon Musk è nota: quando la guida completamente autonoma sarà ufficialmente approvata a livello regolatorio, al posto di guida si potrà anche riprodurre in streaming una serie di Netflix. Come la mettiamo quindi con le disposizioni delle autorità americane, secondo cui immagini o video non correlati alla guida (i gameplay rientrano in questa categoria) e proiettati su un monitor visibile al conducente interferiscono con le sue capacità di utilizzare il veicolo in sicurezza? E cosa succederà quando la totalità (o quasi) delle vetture in circolazione saranno equipaggiate con cruscotti rivestiti da grandi display interattivi in grado di gestire qualsiasi attività di bordo, entertainment ovviamente compreso?[/vc_column_text][vc_column_text css=”.vc_custom_1652633659062{margin-bottom: 0px !important;}”]

Da una decina d’anni a questa parte lo sforzo comune dei grandi vendor tech (Google, Apple, Intel, Qualcomm…) e delle Case automobilistiche è stato quello di replicare l’esperienza dei device mobili sui cruscotti, combinando via via schermi touch di vario formato a comandi vocali e gestuali.

Ma quanto un sistema di infotainment, seppur evolutissimo, può costituire una possibile distrazione per chi comanda l’auto? E in che misura ogni singola interazione con la consolle digitale può distogliere lo sguardo del conducente dalla strada? L’interrogativo, molto probabilmente, interessa poco alla maggior parte di chi sta per acquistare una nuova auto, mentre la qualità dell’infotainment è sicuramente un punto di forza delle campagne di marketing delle Case.

Il punto focale, secondo vari esperti, rimane comunque quello di eliminare la tentazione di prendere in mano lo smartphone mentre si è alla guida, una pratica (vietata ma assai diffusa) che aumenta di molto l’effetto distrazione. I sistemi di infotainment di nuova generazione dovrebbero contribuire a ridurre questo fenomeno, ma è anche vero che non ci sono dati precisi su come e quanto siano usati i sistemi di infotainment, e su quanto eventualmente siano pericolosi.

La soluzione? Forse sta in un recente proclama di Jean-Philippe Imparato, il Ceo di Alfa Romeo, secondo cui nell’abitacolo ci saranno il minor numero di schermi possibile: «Non vendiamo un iPad con un’auto costruita attorno, vendiamo un’Alfa Romeo».[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]